L’azione della Sapienza nelle anime
La Sapienza definisce se stessa presentando la sua efficace azione nelle anime. Io non confonderò le mie povere parole con le sue, per timore di diminuirne lo splendore e la sublimità.
Gli alberi e le piante a cui la Sapienza si paragona e che hanno frutti e qualità così differenti, indicano grande varietà di stati, funzioni e virtù delle anime. Esse sono come cedri, per l’elevazione del cuore verso il cielo; come cipressi, per la continua meditazione della morte; come palmizi per l’umile sofferenza nelle fatiche; come roseti, per il martirio e lo spargimento di sangue; come platani piantati lungo corsi d’acqua; come terebinti dai rami maestosi per l’estensione della carità verso i fratelli; come tutte le altre piante profumate, quali il balsamo, la mirra, per la vita appartata e il desiderio di essere conosciute più da Dio che dagli uomini.
Dopo essersi presentata come madre e come sorgente di ogni bene, la Sapienza esorta tutti gli uomini a lasciare tutto per desiderare soltanto lei, poiché essa si dà – al dire di S. Agostino – unicamente a coloro che la desiderano e la cercano con un ardore pari al suo grande merito. La Sapienza di Dio indica tre gradi della pietà. L’ultimo ne è la perfezione:
1° Ascoltare Dio con umile sottomissione;
2° Agire in lui e per mezzo di lui con perseverante fedeltà;
3° Acquisire la luce e l’afflato necessari per ispirare agli altri l’amore verso la Sapienza e così condurli alla vita eterna.
AES II, 28-29