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22/10/19

Umiltà: la via che conduce a Dio

Al dire di san Bernardo, Dio ci vede indegni di ricevere le grazie immediatamente dalla sua mano; perciò le dà a Maria affinché riceviamo da lei quanto egli ci vuole dare. E Dio trova anche la sua gloria nel ricevere dalle mani di Maria il tributo di riconoscenza, di rispetto e di amore che gli dobbiamo per i suoi benefici. E dunque giustissimo imitare tale condotta di Dio, perché – aggiunge lo stesso san Bernardo – «la grazia ritorni al suo autore per lo stesso canale per cui ci è giunta». E quanto precisamente avviene in questa nostra devozione. Con essa offriamo e consacriamo alla Vergine santa tutto il nostro essere ed ogni nostro avere, affinché Nostro Signore riceva per suo intervento la gloria e la riconoscenza che gli dobbiamo. Ci riconosciamo indegni ed incapaci di avvicinarci da soli alla sua infinita Maestà e, per questo, ricorriamo all’intercessione di Maria.

Inoltre, questa forma di devozione è una pratica di grande umiltà, e l’umiltà è una virtù che Dio ama sopra ogni altra. Un’anima che s’innalza, abbassa Dio; un’anima che si umilia, glorifica Dio. «Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia». Se ti abbassi, stimandoti indegno di comparirgli dinanzi e di accostarti a lui, Dio discende, si abbassa per venire a te, per compiacersi in te ed innalzarti anche tuo malgrado. Se invece osi accostarti a Dio senza mediatore, Dio si ritrae e tu non lo potrai raggiungere. Oh, quanto egli ama l’umiltà del cuore! Proprio a tale umiltà ci impegna questa devozione. Essa ci insegna a non avvicinarci mai da soli a Nostro Signore, per quanto dolce e misericordioso egli sia. Ci insegna invece a ricorrere sempre all’intercessione della Vergine santa, sia per presentarci a Dio, sia per parlargli e andargli incontro, sia per offrirgli qualcosa, sia per unirci e consacrarci a lui.

VD (142-143)